Curcuma – oro giallo dell’oriente

Classificazione 

  • Dominio: Eukaryota  
  • Regno: Plantae 
  • Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari) 
  • Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi) 
  • Divisione: Angiospermae  (Piante con fiori) 
  • Classe: Monocotiledoni 
  • Ordine: Zinziberales 
  • Famiglia: Zinziberaceae 
  • Genere: Curcuma 

La pianta 

La curcuma è una pianta appartenente alla stessa famiglia dello zenzero. Questo genere comprende 80 specie conosciute, tra le quali quella più utilizzata in alimentazione e fitoterapia è la Curcuma longa.  

Nasce spontanea nelle regioni a clima tropicale dell’Asia meridionale e in condizioni ideali può raggiungere un’altezza massima di circa 1m. Possiede foglie grandi, lunghe da 20 a 45 cm e fiori raccolti in una vistosa pseudo-infiorescenza, composta da brattee verdi in basso e bianche o violacee in alto.  

L’apparato radicale consiste in un grosso rizoma di colore giallo o arancione, che rappresenta la parte più sfruttata della pianta, da cui si ricava la spezia nella sua forma maggiormente conosciuta.

È una spezia dalle preziose proprietà benefiche per la salute e il benessere, tanto da essere considerata uno dei più importanti e sicuri rimedi naturali senza controindicazioni: da usare in polvere, in compresse o tintura madre. 

L’ipotesi basa le sue fondamenta nell’antica e lunga tradizione alimentare d’Oriente: in India ad esempio le virtù della curcuma sono apprezzate da secoli, e ancora oggi le popolazioni asiatiche la consumano quotidianamente. 

Caratteristiche

  • Aspetto: la curcuma si presenta in forma di radice molto simile allo zenzero all’esterno, ma di colore arancione acceso all’interno. La curcuma in povere, essiccata e macinata, appare invece di colore giallo brillante. 
  • Odore: il profumo della curcuma è molto aromatico, con una leggera nota acre. 
  • Sapore: la curcuma fresca è leggermente piccante; il sapore della spezia essiccata ricorda luoghi esotici e lontani, con un lieve retrogusto orientale 

La si può trovare in polvere, compresse o forma liquida (tintura officinale) 

Linguaggio dei fiori

Rosa, rosa acceso, a volte fucsia, i fiori della curcuma hanno una forma molto particolare. Nelle zone con clima caldo o mite è possibile coltivare con successo la pianta di curcuma anche in appartamento e godere delle fioriture che essa può regalare.

In Occidente molto difficilmente viene utilizzato come fiore reciso da inserire in un contesto più ampio a meno che non lo si richieda specificatamente in occasione di cerimonie importanti, come i matrimoni. Negli ultimi anni questo fiore settembrino sembra infatti aver conquistato la curiosità di molte spose, che sembrano gradire particolarmente l’effetto della fioritura come complemento negli addobbi. L’effetto che viene a crearsi è infatti spettacolare e molto apprezzato nella sua semplicità.

Origini

Il termine Curcuma deriva da kour-koum, che significa “zafferano”; la curcuma un tempo veniva infatti definita anche “zafferano dei poveri” o “zafferano delle Indie”. Il suo consumo si è sviluppato prevalentemente nell’Asia del sud, da dove proviene tutt’ora la qualità migliore. 

Già 4000 anni fa gli indiani ne facevano ampio uso; era infatti considerata una spezia legata ai rituali per il suo colore giallo, che nel simbolismo religioso indù rappresenta il sole.  

Nell’antica tradizione orientale questa radice tropicale era considerata importantissima anche per le sue virtù terapeutiche utili a curare tutti gli organi del corpo. Nella medicina ayurvedica è infatti uno degli elementi base in grado di combattere, e soprattutto prevenire, un gran numero di malattie.  

L’uso come colorante nei dolci contagiò addirittura i pasticceri parigini di rue Sain Honorè, tanto che si iniziò a coltivarla nelle colonie francesi nell’isola di Reunion. Anche presso i popoli antichi era largamente apprezzata la sua proprietà colorante: gli stessi Romani la utilizzavano per tingere i tessuti e Marco Polo, in alcuni passaggi del “Milione”, citò questa spezia avvicinandola, come potere colorante, allo zafferano. 

A questo scopo l’estratto di curcuma viene utilizzato ancora oggi per colorare bevande, prodotti da forno, biscotti e salse; in etichetta viene indicato con la sigla E100. 

La curcuma in medicina tradizionale

Secondo la medicina tradizionale ayurvedica il suo principio, la curcumina, è in grado di contrastare i processi all’origine dell’infiammazione; gli stessi maestri e monaci buddisti ne suggerivano il consumo ai propri allievi, per mantenere elastiche le articolazioni e la colonna vertebrale. Sempre all’interno di questa disciplina alla curcuma vengono attribuite proprietà antidolorifiche, purificanti e digestive

Curiosità

L’intensa e radiosa tonalità cromatica dei rizomi della curcuma ha ispirato anche un uso singolare: per molto tempo, prima dell’avvento dei prodotti chimici, la curcuma è stata infatti largamente impiegata come colorante nell’industria tintoria anche in occidente, per colorare carta e stoffa (in particolare lana). 

In India le donne fino a poco tempo fa usavano la polvere di curcuma come pigmento per i prodotti di make up, sfruttando in questo modo anche le sue naturali proprietà eudermiche; viene considerata un simbolo di prosperità e ancora oggi in certe zone, le giovani spose il giorno del matrimonio si tingono i capelli e i sari con la vivace polvere gialla. 

Sempre in alcune zone dell’India viene considerata un portafortuna e una pianta di buon augurio: le madri infatti la mettono perfino sulla fronte dei neonati. 

La Curcuma in cucina

Per secoli è stata, ed è tutt’ora, impiegata nella cucina medio-orientale e nel sud-est asiatico per arricchire il gusto di molte pietanze.  Per ottenere la spezia sotto forma della famosa polvere tanto conosciuta, le radici vengono fatte bollire per parecchie ore e poi essiccate in grandi forni; successivamente vengono schiacciate fino ad ottenere la polvere di colore giallo-ocra che si trova usualmente nel reparto spezie dei supermercati. 

Qual è la dose giusta?

Un paio di cucchiaini da caffè al giorno sono la dose ideale per beneficiare di tutte le sue proprietà fitoterapiche; la nota positiva è che si può aggiungere a fine cottura in molti piatti, oppure a salse e yogurt. È importante ricordare che le sostanze attive della curcuma possono andare incontro a degradazione se sottoposte ad alte temperature o a sostanze troppo acide; per cui una parte del suo potere benefico viene persa. Per ovviare a questo problema è possibile assumerla abbinata al pepe nero, che ne aumenta la biodisponibilità. Anche l’abbinamento a qualche grasso, come olio di oliva o di semi, promuove l’assimilazione dei suoi principi attivi.

Ricette con la Curcuma

Golden Milk

Si tratta di una bevanda a base di curcuma, latte vegetale e miele. Conosciuto anche come latte d’oro, si è diffuso in Occidente solo di recente ma nei paesi dell’Asia del Sud il golden milk è conosciuto e tramandato da generazioni, grazie agli effetti benefici della curcumina contenuta.


Ingredienti 

Per la pasta di curcuma: 

  • 130g di acqua 
  • 40 g curcuma in polvere  
  • 1 pizzico di pepe nero 

Per il golden milk (1 tazza):

  • 150 g di latte vegetale (di mandorla o soia)  
  • 1 cucchiaio di miele 

Per preparare il golden milk è necessario preparare prima della pasta di curcuma, che si può conservare poi tranquillamente in un barattolo per circa un mese. Mettere l’acqua in un pentolino con un pizzico di pepe e portare a bollore. Appena inizia a bollire togliere il tutto dalla fiamma e unire la curcuma in polvere, mescolando fino ad ottenere una pasta piuttosto densa e granulosa.  

Per la preparazione del latte d’oro vero e proprio portare quasi a bollore il latte vegetale in un pentolino, poi trasferirlo in un barattolo e aggiungere un cucchiaino di pasta di curcuma. 

Aggiungere un cucchiaio di miele per dolcificare e chiudere il tappo; agitare energicamente e versare il latte caldo in una tazza.  

La filosofia ayurvedica insegna che il golden milk va consumato la sera prima di andare a dormire, ma è possibile berlo anche a colazione! 


Miele, curcuma & Cannella

Un composto utile per donare sollievo alla gola irritata da tosse, faringiti o affezioni virali e/o batteriche. A base di miele, dalle proprietà antibatteriche, antisettiche ed emollienti, Curcuma, dalla nota azione antinfiammatoria e con tutto il potere riscaldante della Cannella.  

Grazie ai suoi componenti e alla sua consistenza allevia immediatamente il bruciore di gola e calma gli attacchi di tosse secca e dolorosa. 


Ingredienti 

  • 100 gr di miele
  • 1 cucchiaino di Curcuma integrata in polvere
  • 1 pizzico di cannella in polvere

Miscelare bene tutti gli ingredienti e conservali in un barattolo di vetro. È possibile assumerne un cucchiaino da caffè 2 o 3 volte al giorno, a seconda dello stato irritativo della gola. È tuttavia consigliabile consumare il preparato entro 3-4 giorni. Per un’azione emolliente è possibile assumere un cucchiaino anche sciolto in bevande calde come tè, tisane o latte. 


  • Curry masala

In Occidente è diffusa la convinzione che esista un solo tipo e una sola formulazione di curry e che esso derivi da un’unica spezia essiccata e macinata: niente di più sbagliato! 

Il curry in polvere acquistato normalmente al supermercato è solo uno dei tanti tipi di curry esistenti: in realtà si tratta di una miscela di almeno 7 spezie diverse (nella sua versione base). Qui viene illustrata la ricetta per cucinare un autentico curry masala, una salsa base da usare per la preparazione in molti piatti popolari indiani.  


Ingredienti: 

  • 2 cucchiai di olio 
  • un pizzico di semi di cumino 
  • 1 cipolla 
  • ½ dito di zenzero 
  • 2 spicchi di aglio 
  • 1 cucchiaino di coriandolo in polvere 
  • ½ cucchiaino di peperoncino in polvere 
  • ½ cucchiaino di sale 
  • un pizzico di curcuma 
  • ½ tazza di acqua 

Pestare (o tritare nel mixer) l’aglio, lo zenzero e mezza cipolla. Aggiungere un pizzico di sale e continuare a macinare fino ad ottenere un composto omogeneo. 

Tagliuzzare l’altra metà della cipolla e soffriggerla in padella con i due cucchiai di olio ed il cumino (facendo molta attenzione a non bruciare i semi). Aggiungere al soffritto il composto di aglio, zenzero e cipolla precedentemente pestato. 

Continuare a cuocere per qualche minuto, poi aggiungere il coriandolo, il peperoncino, la curcuma, un pizzico di sale e la mezza tazza di acqua; mescolare e continuare a cuocere fino a quando l’acqua non evapora e si sarà ottenuta una crema morbida e speziata. 

Questa salsa base può essere utilizzata per il condimento di piatti a base di riso o carne o semplicemente come accompagnamento per pane tostato e verdure; si conserva in frigo, in un recipiente chiuso ermeticamente, per qualche giorno. 


  • Patate aromatizzate alla curcuma  

Le patate al forno sono un must amato da tutti: croccanti fuori e tenere all’interno, rappresentano il classico contorno che ben si abbina a molti piatti senza richiedere troppo tempo e fatica. Qui vengono proposte in una versione arricchita, rivisitata e più “esotica”, grazie all’aggiunta di curcuma ed erbe aromatiche. 


Ingredienti per 4/5 persone 

  • 500 grammi di patate 
  • 1 cucchiaino di curcuma 
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva 
  • Erbe aromatiche q.b 
  • Pepe nero q.b 
  • sale q.b. 

Sbucciare e tagliare le patate a pezzi non troppo grandi, metterle in una ciotola e aggiungere il pepe, il sale, l’olio e la curcuma. 

Triturare le erbe aromatiche scelte (rosmarino e salvia sono perfetti, ma è possibile scegliere altre piante aromatizzanti a piacimento, come il timo, oppure optare per un mix di sapori); aggiungere le erbe nella ciotola e mescolare accuratamente il tutto, per amalgamare bene i condimenti. 

Trasferire le patate aromatizzate in una teglia abbastanza grande da contenerle in un unico strato e infornare in forno già caldo a 180° per 15 minuti circa; tirare poi fuori dal forno, mescolare e terminare la cottura (saranno necessari altri 10 o 15 minuti, in base alle dimensioni delle patate).